Male, il nuovo libro di mons. Andrea Toniolo esplora i diversi significati del male per ritrovarvi un senso
Il libro delle Edizioni Messaggero Padova verrà presentato mercoledì 9 novembre alle ore 20.45 nel Palazzetto Polivalente del Centro parrocchiale San Martino di Ronchi a Casalserugo (PD)
«Perché il male? Che cos’è il male? Qual è la sua origine? Il male, in tutte le sue forme, urta il ritmo normale del vivere. Mette in crisi ogni pensiero. Soprattutto la sofferenza innocente e il male assoluto sono dei macigni che anche le religioni o le filosofie più raffinate non riescono a smuovere. Il male ci travolge con un’infinità di domande. Ed è bene ascoltarle fino in fondo, senza sconti e soluzioni affrettate. Solo così, entrando nella storia di ogni dolore, anche il più piccolo, possiamo, forse, scorgere qualche luce». A scriverlo il presbitero padovano mons. Andrea Toniolo, preside della Facoltà teologica del Triveneto, nel suo nuovo libro Male, pubblicato dalle Edizioni Messaggero Padova nella collana “Parole allo specchio”.
Nell’agile volumetto, l’autore passa in rassegna i diversi significati del male: il male fisico (o psichico), ovvero il dolore, il patire del corpo o dell’anima in tutte le sue sfumature; il male morale, cioè l’azione cattiva, la malvagità, che è fonte di sofferenza; il male dell’essere, ovvero la condizione di caducità, di fragilità che avvolge l’uomo e la natura stessa. Per arrivare a dire che il male chiama inevitabilmente in causa Dio. Le emozioni e le azioni, i mali patiti e commessi dischiudono o infrangono gli orizzonti di senso: pathos, ethos, logos costituiscono i fili con cui è tessuto il discorso sul male.
Mercoledì 9 novembre alle ore 20.45, nel Palazzetto Polivalente del Centro parrocchiale San Martino di Ronchi a Casalserugo (PD), si terrà la presentazione del libro Male con la presenza dell’autore. Si parlerà della natura del male, del dolore nella sua dimensione spirituale, morale e sociale. Il ricavato della serata, in collaborazione con la Pro Loco di Casalserugo, sarà devoluto per i progetti di solidarietà di “Mani e Cuore di san Martino”.
Male
Autore: Andrea Toniolo
Argomento: Attualità
Collana: Parole allo specchio
Editore: Edizioni Messaggero Padova
Tipologia: Libro, Pdf, ePub
Dimensioni libro: 11,0 x 20,0
Pagine: 118
BIO dell’autore
Andrea TONIOLO, presbitero della diocesi di Padova, è docente ordinario di teologia fondamentale e pastorale alla Facoltà Teologica del Triveneto, di cui è preside. Tra le sue pubblicazioni: La theologia crucis nel contesto della modernità (1998); Cristianesimo e verità. Corso di teologia fondamentale (2013); Cristianesimo e mondialità. Verso nuove inculturazioni? (2020).
RICCARDO ILLY
L’ARTE DEI PRODOTTI ECCELLENTI
Incantare i clienti con l’esperienza di un marchio di qualità aumentata
In un’ottica contemporanea, in cui le aziende mirano al raggiungimento di obiettivi di guadagno in tempi rapidi e perdono di vista il senso della pazienza e della cura, i marchi italiani spiccano per la loro capacità di creare prodotti di qualità superiore, in grado di resistere sia alla concorrenza del mercato che all’usura del tempo. Perché? Lo spiega, in queste pagine, Riccardo Illy, presidente di Polo del Gusto, la sub-holding del Gruppo Illy che riunisce marchi d’eccellenza del mondo Food&Beverage. Anche in un’era di forte concorrenza sul mercato, infatti, il Gruppo Illy è rimasto ai vertici dell’industria del caffè semplicemente utilizzando gli ideali e i valori chiave del business italiano: una ricerca della qualità e della eccellenza, che non è disposta a scendere a compromessi per competere sul prezzo; una attenzione alle tecniche tradizionali, alla storia del prodotto e del marchio, capace al tempo stesso di adottare l’innovazione quando si dimostra vincente; e un impegno nella creazione di un prodotto che “faccia bene” non solo a produttori e consumatori, ma a tutta la filiera dei lavoratori, al Paese e al pianeta, in un’ottica – sorprendentemente moderna – di rispetto e tutela delle risorse. In una parola: Incanto.
Attraverso il suo esempio emblematico, e raccogliendo le testimonianze dirette di altre aziende a conduzione familiare che hanno fatto, e ancora fanno, la storia del business italiano e internazionale (si pensi a Riva 1912, Domori, Pintaudi, Mastrojanni, Bisazza, Zegna, Agrimontana, Damman Frères e molti altri), Riccardo Illy ci conduce all’interno della sua attività, mostrando al lettore le sue carte vincenti e descrivendo, con amore e passione, cosa significa fare impresa e farla bene secondo gli standard aziendali italiani che hanno portato il sogno di suo nonno a diventare una realtà apprezzata in tutto il mondo.i
collana La nave di Teseo+
confezione brossura con alette
formato 130x198 mm
pagine 272
L'arte dei prodotti eccellenti è stato pubblicato negli Stati Uniti e in Australia da Harper Collins.
“Si può imparare
molto da questo libro,
tra lezioni di storia
e aneddoti di
famiglia.”
FRANCIS FORD COPPOLA
“Illy scrive con grande verve
e sicurezza di obiettivi migliori: visione, sorpresa,
gioia, pianificazione che sopravvive
per generazioni e, soprattutto, qualità.”
FRANCES MAYES, THE NEW YORK TIMES
BIO dell’autore
RICCARDO ILLY (24 settembre 1955) è un imprenditore del settore alimentare superpremium. Presidente del Polo del Gusto, è da sempre alla ricerca della massima qualità, unica, per il consumatore. A partire dagli anni Novanta, si è impegnato nella politica, diventando sindaco di Trieste, deputato al Parlamento italiano e presidente della regione autonoma Friuli-Venezia Giulia, nonché presidente dell’Assemblea delle Regioni europee. Giornalista freelance e autore di diversi libri, dal 2018 conduce un corso sulla Qualità Dirompente (Disruptive Quality). Royal Warrant Holder dalla Casa Reale del Regno Unito, gli è stato conferito il titolo di Grande Ufficiale dal Presidente della Repubblica italiana e la Grande Decorazione d’Onore Aurea (Grand Decoration of Honour in Gold) dal Presidente della Repubblica Austriaca. È console onorario della Repubblica francese a Trieste. È sposato con Rossana e ha una figlia, Daria.
Piccolo breviario francescano, il 28 ottobre presentazione del libro ad Assisi con il curatore fra Fabio Scarsato e fra Massimo Vedova
Il nuovo libro delle Edizioni Messaggero Padova propone per un anno intero citazioni, meditazioni e preghiere francescane attualizzate al nostro tempo
Tutti abbiamo bisogno di un fedele amico che sappia rincuorarci con sagge parole nei momenti più difficili o indicarci la via. Il Piccolo Breviario Francescano pubblicato dalle Edizioni Messaggero Padova (EMP) viene in nostro aiuto con la raccolta di citazioni di autori francescani antichi e moderni e di riflessioni e preghiere scritte da frati, suore e laici per accompagnarci ogni giorno per tutto l’anno. In occasione della presentazione del volume in Umbria, venerdì 28 ottobre alle ore 16.00 nella sala stampa del Sacro Convento di Assisi si terrà il dialogo “Dissetarsi alle fonti… francescane” tra fra Fabio Scarsato, curatore del libro, e fra Massimo Vedova, dottore in teologia spirituale ed esperto in mistica medievale. Ingresso libero. L'evento potrà essere seguito in diretta anche sulla pagina Facebook di EMP e sul canale Youtube del Messaggero di sant’Antonio.
Il Piccolo breviario francescano è un’antologia o meglio ancora un vademecum, dalla locuzione latina vade mecum, «va’, vieni con me», da tenersi vicino per ogni evenienza, nella borsa o sul comodino, come e tanto meglio dei nostri mobile device, per accompagnare giorno dopo giorno, per un anno intero, le nostre giornate, attraverso brevi citazioni e altrettanto brevi meditazioni e preghiere attualizzate. Un libro per tutti gli appartenenti al grande mondo della spiritualità francescana, ma – perché no? – anche per tutti coloro che sono alla ricerca di pillole di saggezza e di infinito, indipendentemente dall’appartenenza religiosa.
BIO del curatore
Fabio SCARSATO, già direttore editoriale dei mensili «Messaggero di sant’Antonio» e «Messaggero dei ragazzi» e delle Edizioni Messaggero Padova, è frate minore conventuale e appassionato di san Francesco e francescanesimo, che declina come stile di vita personale e come testimonianza agli altri. È passato attraverso esperienze caritativo-sociali con minori e giovani in difficoltà (come il Villaggio S. Antonio di Noventa Padovana), esperienze parrocchiali e santuariali nella trentina Val di Non (San Zeno e San Romedio), di insegnamento della spiritualità francescana, di eremo e silenzio. Attualmente è guardiano del Convento Madonna della Guardia a Torino e guida dell’omonima parrocchia.
Per l’EMP ha pubblicato diversi libri, tra cui Francesco d’Assisi e Etty Hillesum (2014), Bibbia francescana (a cura, 2014), Wanted. Esercizi spirituali francescani per ladri e briganti (2015), Le donne di Francesco (a cura, 2016), Franciscus peregrinus. L’arte del pellegrinaggio (2018), “Non prendete niente per il viaggio, né bastone, né bisaccia, né pane, né denaro”. Itinerario francescano per giovani (2019), Prima e dopo. I protomartiri francescani Antonio di Padova e Francesco d'Assisi e Dio mi donò un fratello. L'incontro tra Francesco d'Assisi e Antonio di Padova (entrambi a cura, 2021).
Morte
Tanatologia, Death Education e spiritualità
Guidalberto Bormolini, Annagiulia Ghinassi
Edizioni Messaggero Padova
Libro: Brossura plastificata opaca
Pagine 142
In una civiltà con pretese di immortalità parlare di morte è sempre più difficile. Eppure la morte non è l’opposto della vita, ma parte della vita stessa. Il problema oggi non è tanto se ci sia vita dopo la morte, profonda convinzione degli autori di questo volume, ma se siamo vivi prima di morire, in modo da essere vivi per sempre. Prendere coscienza del fatto che la nostra vita è limitata ci fa capire quanto ogni istante che viviamo, in quanto unico e irripetibile, sia preziosissimo e ogni attimo vissuto con amore sia sacro. La contemplazione della morte dunque, anziché terrorizzarci, può costellare la nostra vita di una catena di gemme preziose.
BIO degli autori
Guidalberto Bormolini, sacerdote e monaco, tanatologo docente al Master Death Studies & the End of Life dell’Università di Padova e al Master La Gentilezza nella cura dell’Università di Firenze-Ospedale pediatrico Meyer. Assistente spirituale nella malattia e nel morire con TuttoèVita Onlus. Annagiulia Ghinassi, psicologa e psicoterapeuta, è docente del Master Accompagnamento spirituale alla malattia e al morire di Prato. É ricercatrice e docente della Scuola di psicoterapia breve strategica diretta dal prof. Giorgio Nardone e in Master clinici in Italia e all’estero.
Un viaggio nei continenti della rabbia, tra vulcani, tornadi e animali feroci, per imparare a nominare le mille sfumature dell’emozione più incontenibile.
Chi non ha mai cavalcato un drago?
Chi non si è mai trasformato in un tornado?
Chi non ha mai sentito gonfiare dentro di sé un maremoto?
Il mondo è rosso è una corsa mozzafiato tra i sentieri scoscesi della rabbia, un’emozione che può far paura, ma che è un carburante indispensabile per trasformare il mondo intono a noi.
Torna Britta Teckentrup con i suoi raffinati collage maculati e graffiati, che questa volta, intrecciandosi al testo in rima tradotto da Sante Bandirali, danno origine a un albo dall’energia travolgente, perfetto da leggere - anzi urlare - ad alta voce.
BIO dell’autrice
Britta Teckentrup è una pluripremiata artista e illustratrice tedesca. Nata ad Amburgo, ha studiato a Londra e ora vive a Berlino. A partire dal 1993 ha pubblicato più di 100 titoli tradotti in diversi paesi europei ed extra-europei. Di Britta Teckentrup uovonero ha già pubblicato: L'uovo, La penna, e Il Germoglio.
IL MONDO È ROSSO
di Britta Teckentrup
traduzione di Sante Bandirali
collana i geodi
48 pagine
cm. 19 x 26
Edizioni uovonero
Solo in certe narrazioni ucronico-distopiche la seconda guerra mondiale viene vinta dalle forze dell’Asse. Ma forse, se la Germania e i suoi alleati fossero giunti a disporre della bomba atomica, l’esito sarebbe stato proprio questo. Non a caso, almeno sino a una certa fase del conflitto, gli Stati Uniti considerarono tale scenario tanto realistico da prestarvi un’attenzione quasi ossessiva, e si spinsero a indagare gli sviluppi del nucleare tedesco con una specifica missione, l’Operazione Alsos. Non meno decisiva che misconosciuta, quella missione viene ora raccontata da Sam Kean, che ne ricostruisce il contesto strategico e scientifico e, soprattutto, evoca con vividezza il team che la guidava: una «brigata» eterogenea e intraprendente composta da militari, scienziati geniali e professionisti vari convertiti in spie, il cui mandato – carpire informazioni e ostacolare i progressi dell’arma nucleare tedesca – non escludeva il ricorso a mezzi estremi, quali il sabotaggio e l’omicidio. Emerge così una galleria di figure memorabili, ognuna a suo modo eroica: dall’ex giocatore di baseball Moe Berg, poliglotta impiegato in alcune delle azioni più delicate, all’aviatore Joe Kennedy junior, fratello maggiore di John Fitzgerald; dal fisico olandese Samuel Goudsmit ai coniugi Irène e Frédéric Joliot-Curie, vincitori del Nobel nel 1935. Fra storia della fisica e spy story, Kean ci offre così il suo libro più serrato e avvincente – al punto che, per lunghi tratti, rischiamo di dimenticare la drammatica realtà storica che contribuisce a decifrare.
Foto di copertina
Missile V2 sulla rampa di lancio del centro di ricerche militari di Peenemünde (1942- 1944).
bundesarchiv, rh8ii bild-b2055-44
«Irène Némirovsky» ha scritto Pietro Citati «possedeva i doni del grande romanziere, come se Tolstoj, Dostoevskij, Balzac, Flaubert, Turgenev le fossero accanto e le guidassero la mano». Per tutti coloro che dal 2005 (anno della pubblicazione di Suite francese in Italia) hanno scoperto, e amato, le sue opere, questo libro sarà una sorpresa e un dono: perché potranno finalmente leggere la «seconda versione» – dattiloscritta dal marito, corretta a mano da lei e contenente quattro capitoli nuovi e molti altri profondamente rimaneggiati – del primo dei cinque movimenti di quella grande sinfonia, rimasta incompiuta, a cui stava lavorando nel luglio del 1942, quando fu arrestata, per poi essere deportata ad Auschwitz. Una versione inedita, e differente da quella, manoscritta, che le due figlie bambine si trascinarono dietro nella loro fuga attraverso la Francia occupata, e che molti anni dopo una delle due, Denise, avrebbe devotamente decifrato. Qui, nel narrare l’esodo caotico del giugno 1940, e le vicende dei tanti personaggi di cui traccia il destino nel suo ambizioso affresco – piccoli e grandi borghesi, cortigiane di alto bordo, madri egoiste o eroiche, intellettuali vanesi, uomini politici, contadini, soldati –, Némirovsky elimina tutte le fioriture, asciuga e compatta; non solo: ricorrendo alla tecnica del montaggio cinematografico, limitandosi a «dipingere, descrivere», sopprimendo ogni riflessione e ogni giudizio, conferisce a questo allegro con brio un ritmo più sostenuto – e riesce a trattare la «lava incandescente» che ne costituisce la materia con una pungente, amara comicità.
Foto di copertina
Félix Vallotton, Il vento (1910). Collection of Mr. and Mrs. Paul Mellon, National Gallery of Art, Washington.
courtesy national gallery of art, washington
«Mi dicono spesso che sono pessimista, che non credo nella forza della gente, che ce l’ho con Putin e non vedo altro.
«Vedo tutto, io. È questo, il mio problema. Vedo le cose belle e vedo le brutte. Vedo che le persone vogliono cambiare la propria vita per il meglio ma che non sono in grado di farlo, e che per darsi un contegno continuano a mentire a se stesse per prime, concentrandosi sulle cose positive e facendo finta che le negative non esistano.
«Per il mio sistema di valori, è la posizione del fungo che si nasconde sotto la foglia. Lo troveranno comunque, è praticamente certo, lo raccoglieranno e se lo mangeranno. Per questo, se si è nati uomini non bisogna fare i funghi.
«Non riesco a rassegnarmi nemmeno alle previsioni demografiche – ufficiali, tra l’altro, del Comitato centrale di statistica – fino a tutto il 2016. Nel 2016 io potrei anche non esserci, come molti altri della mia generazione, ma ci saranno i nostri figli e i nostri nipoti. E davvero non ci vogliamo curare di come e dove vivranno? Se saranno o non saranno vivi?».
Foto di copertina
Il più grande sottomarino diesel del mondo (regione di Samara, Russia). Fotografia di Danila Tkachenko per il progetto Restricted Areas.
danila tkachenko
Di tutti i libri di Anna Politkovskaja, questo è il più tragico e potente: un documento straordinario dove i suoi articoli apparsi sulla «Novaja gazeta», testi ancora inediti, promemoria personali e testimonianze confluiscono in una sorta di ininterrotto reportage sulla Russia che preparò e seguì l’ascesa al potere di Vladimir Putin – dall’ottobre 1999 a fine settembre 2006, pochi giorni prima della morte avvenuta il 7 ottobre nell’androne di casa per mano di un killer. Per Anna Politkovskaja l’unico giornalismo possibile era un giornalismo «sanitario» – così lei lo definiva –, teso a proclamare una verità che si imprime nella memoria anche grazie al vigore dello stile, al senso dello humour, all’alta percettività nello scandagliare l’anima di vincitori e vinti.
Foto di copertina
Verifica della contaminazione delle acque del lago Karačaj (nei pressi di Ozërsk, Russia), usato come discarica per rifiuti radioattivi. Fotografia di Danila Tkachenko per il progetto Restricted Areas.
danila tkachenko
L’UNDICESIMA
MASTERCHEF ITALIANA È
TRACY
SOUL KITCHEN
Le mie ricette per nutrire l’anima
Baldini+Castoldi, Milano 2022
“Sono i tre punti cardine del mio percorso a MasterChef Italia che ho voluto riproporre nel mio ricettario. Che racconta non solo di semplici piatti ma di tutta la mia storia.
Perché oggi per me mangiare è
diventato un piacere, è assaggiare un piatto e cercare di assaporarne ogni
ingrediente che riesco a distinguere al suo interno, è provare e quindi
imparare qualcosa di nuovo a ogni portata. È una carezza per l’anima.”
TRACY
Dicono che l’unico modo per comprendere ciò che siamo è tenere sempre a mente da dove veniamo, quali siano le nostre radici. Le mie le immagino piuttosto lunghe e salde, perché si trovano molto lontano da qui, eppure non le ho mai scordate. Le sensazioni che la mia terra ha saputo darmi le custodisco gelosamente dentro di me, ma i suoi profumi e i suoi sapori no, quelli li trovate nella mia dispensa e nelle mie ricette. Con questo non voglio dire che la cucina che propongo sia nigeriana o fusion: proprio come se si trattasse di una ricetta, il mio intento è quello di riuscire ad amalgamare al meglio tutto ciò che mi porto dentro, ottenendo un piatto in cui sia difficile riconoscere da quali ingredienti iniziali si è partiti. Proprio come un Punch Phoron.
Tracy è nata in Nigeria nel 1992 (ogni volta per lei dirlo è un colpo al cuore), dove è cresciuta tra piante di platano e peperoncino fino al 2006, quando si è trasferita in Italia con sua madre e il fratello più piccolo. A Verona non solo ha iniziato ad apprezzare formaggi stagionati e sarde in saor, ma si è anche diplomata nel 2013 al liceo socio-psico-pedagogico. Si è appassionata alla cucina spiandola da dietro le quinte di pizzerie, ristoranti, gelaterie, pasticcerie e hotel, dove ha lavorato fino al 2020. Negli anni ha imparato a godere del cibo piuttosto che nutrirsene e basta, e questo l’ha spinta a voler rendere partecipi della sua cucina passionale quante più persone possibili, giudici di MasterChef Italia compresi. Deve aver colpito nel segno, perché oggi è la vincitrice dell’undicesima edizione del programma.
ANDREA
SCERESINI
LORENZO GIROFFI
UCRAINA LA GUERRA CHE NON C’ERA
Baldini+Castoldi, Milano 2022, pagine 272
«È il 24 febbraio del 2022 e l’esercito russo ha invaso l’Ucraina. Le immagini, trasmesse a rullo da tutti i canali televisivi, mostrano città bombardate, incursioni aeree e palazzi in fiamme. Decine di migliaia di automobili si sono riversate sulle autostrade, dirette verso ovest.
Lo spazio aereo ucraino è chiuso da ieri notte. Non si può né atterrare né partire, e comunque, in questo momento, coloro che desiderano entrare nel Paese devono essere veramente pochi. Noi abbiamo deciso di provarci.»
24 febbraio 2022. La guerra che non c’era, adesso c’è. Le sirene antiaeree sono partite a Leopoli, ci sono state esplosioni a Kiev. La Russia di Putin sta attaccando da più fronti, via cielo e terra. Gli Stati Uniti e la Nato sono pronti alla difesa dell’indipendenza dell’Ucraina e dei confini dell’Europa.
Autunno 2014. La guerra che non c’è. Un reportage esclusivo, scritto da due giovani e coraggiosi giornalisti freelance italiani che per mesi hanno vissuto lungo le due sponde del fronte. Da Donetsk a Lugansk, passando per Kiev, un’odissea fra trincee, battaglie e posti di blocco, miliziani dal volto umano, ufficiali alcolizzati e cocainomani, volontari di mezza Europa ubriachi di ideologia, bombardamenti e bordelli militari. L’obiettivo, osservare il vero volto della guerra: senza pregiudizi né retorica, ma con lo spirito un po’ incosciente di chi cerca la verità. Il risultato: una lunga carrellata di ritratti e destini, nel solco dei reportage di guerra alla Terzani e Fallaci, che spiegano le contraddizioni della Storia attraverso le storie individuali.
Andrea Sceresini (Sondrio, 1983) è un giornalista freelance, autore di inchieste e reportage di guerra. Dal 2014 al 2017 ha seguito il conflitto nel Donbass, in Ucraina orientale. Si è occupato a lungo di stragi e gruppi estremisti dell’estrema destra. Ha lavorato per «La Stampa», «l’Espresso», Report, Doc3, Spotlight, Il fattore umano, Tg2 Dossier. Ha realizzato servizi e documentari per Rai, Mediaset e Sky. Ha scritto libri per Chiarelettere, Il Saggiatore e Baldini+Castoldi. Attualmente lavora per Rai 2. In questo momento è tornato in Ucraina, per seguire in prima linea il nuovo conflitto come inviato speciale.
Lorenzo Giroffi (1986), ha cominciato con una radio di provincia, a Caserta, col racconto della camorra, poi ha iniziato a occuparsi di esteri. Ha seguito in presa diretta gli eventi legati alle primavere arabe, alla guerriglia sui monti del Kurdistan, alle rotte migratorie in Africa, alla guerra nel Donbass, alla rivoluzione burkinabé, agli affari delle miniere illegali in vari angoli del mondo, agli attacchi terroristici in Europa, alla battaglia di Mosul, ai cartelli messicani, alla crisi venezuelana, al conflitto libico, agli slum di Nairobi, fino alle periferie di Roma e Napoli. Tra i suoi libri, La seconda vita di Majorana (2016), Il fornaio (2018) e il romanzo La linea della notte (2020). È autore del podcast sulla violenza clandestina Cani violenti. Ha diretto il film Eroi perduti e il documentario Senza Diego.