Essere propositivi e rassicuranti, lavorare insieme nell’interesse del territorio, avviare un percorso condiviso con l’obiettivo di superare le difficoltà e di garantire ai cittadini risposte efficaci ai loro bisogni di cura. Tre ore di confronto aperto e franco che i partecipanti hanno unanimemente definito positivo: il direttore generale Monica Fumagalli ieri, a Sondrio, ha incontrato i rappresentanti del Movimento “Rinascita Morelli autonomo”. Con il direttore generale Fumagalli, affiancato dal direttore sanitario Anna Maria Maestroni e dal direttore sociosanitario Roberta Trapletti, era presente Mario Melazzini, direttore sanitario dell’Asst Grande Ospedale Metropolitano Niguarda, a rappresentare Regione Lombardia. Al tavolo anche quattro direttori di Struttura complessa, Claudio Barbonetti, Luca Binda, Claudio Bonizzoni, Fabio Sangalli, e il direttore delle professioni sanitarie e sociosanitarieTonino Trinca Colonel.
L’incontro, richiesto dal Movimento, è stato aperto dal direttore generale Fumagalli che ha dato la parola a Ezio Trabucchi, quindi a Giuliano Pradella e a Gerlando Marchica, i quali hanno presentato la loro attività e spiegato di aver avviato la mobilitazione perché preoccupati per il presente e il futuro dell’Ospedale Morelli, raccogliendo le sollecitazioni e le istanze dei cittadini. Dall’Unità spinale al Dipartimento di emergenza urgenza, dagli spazi ai servizi fino ai posti letto, hanno posto l’accento su vari temi, intenzionati a capire come la nuova Direzione strategica intenda muoversi. «La riorganizzazione per l’Ospedale Morelli, avviata dal professor Melazzini – ha chiarito il direttore generale Fumagalli -, ha l’obiettivo di razionalizzare gli spazi per renderli più funzionali a vantaggio di dipendenti e utenti. Vorrei chiarire che nessuno perderà posti di lavoro e che Regione Lombardia tiene molto alla Valtellina e ai suoi ospedali. Il progetto non può prescindere dalla collaborazione con il Niguarda, individuato quale ospedale hub, con una rete di spoke di cui fanno parte i nostri presidi». Per Melazzini la missione è cercare di riorganizzare l’attività rispetto alla realtà dei fatti e alle risorse umane a disposizione: questa è la grande difficoltà. «Non è una questione di progetti – ha precisato -, le risorse umane sono carenti e i concorsi vanno deserti, in Valtellina come in altre zone della Lombardia. L’attività non è finalizzata alle Olimpiadi ma è legata alla circostanza che fino al 2030 permarrà questo problema. Da uomo delle istituzioni quale io sono ho fortemente voluto che ci fosse una sinergia con la Valtellina per l’ospedale olimpico, perché quanto otterremo rimarrà anche dopo il 2026».
Un’evidenza, quella della carenza di personale, ribadita dal direttore generale Fumagalli e negli interventi successivi dei professionisti presenti: «Ci siamo impegnati da subito perché in un territorio così vasto, da Livigno a Musso, le esigenze sono variegate e vanno considerate tutte. Oggi la criticità maggiore è rappresentata dalla carenza di personale, non solo medici ma anche infermieri e tecnici». Esplicativi sono i dati elencati dal direttore delle professioni sanitarie e sociosanitarie Trinca Colonel: nel 2018 c’erano 800 infermieri in graduatoria, oggi sono 52 e si fatica a riempire i corsi di laurea in Infermieristica. Il dottor Binda, direttore dell’Unità spinale del Morelli, una delle tre accreditate in Lombardia, ha riportato che il reparto è al livello del Niguarda per la qualità delle cure e dell’assistenza e cresce dal punto di vista scientifico e digitale, cercando di ottimizzare le risorse, grazie alle convenzioni con le scuole di specializzazione e alle collaborazioni, prima fra tutte quella con la sede di Lecco del Politecnico di Milano per la robotica digitale. Il dottor Bonizzoni, direttore del Dipartimento di Chirurgia, ha riferito di un 2023 positivo, caratterizzato dal progressivo recupero dei pazienti in lista d’attesa, grazie all’aumento delle sale operatorie. Purtroppo si indicono concorsi su concorsi ma non partecipa più nessuno e l’unica soluzione è rappresentata dagli avvisi centralizzati con i nuovi assunti tenuti a dedicare una parte del loro tempo agli ospedali più decentrati. Il dottor Sangalli, direttore del Dipartimento di Emergenza urgenza, ha evidenziato il valore aggiunto degli specializzandi, la cui presenza ha consentito di aumentare l’attività. Il dottor Barbonetti, direttore del Dipartimento dei Servizi clinici, ha illustrato i passi avanti compiuti dall’Oncologia e dalla Radioterapia: negli ultimi anni per la diagnosi e la cura dei tumori sono stati investiti cinque milioni di euro in nuove apparecchiature e presto arriveranno due risonanze, una per Sondrio e una per Sondalo. Ha inoltre evidenziato l’importanza di remare tutti nella stessa direzione, perché la conflittualità genera sfiducia fra i cittadini e ferisce gli operatori sanitari.
A chiusura dell’incontro, il direttore generale Fumagalli ha rivolto un invito ai rappresentanti del Movimento: «Lavoriamo tutti nella stessa direzione e abbiamo a cuore il bene dei cittadini, dobbiamo quindi trovare un sistema per procedere uniti, senza creare allarmismi, perché l’Ospedale Morelli ha bisogno di conforto. Noi faremo le nostre riflessioni e voi le vostre ma mi auguro che si arrivi a una condivisione».
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