MANDARK DA OGGI FUORI IL NUOVO SINGOLO "DIO"
Fuori oggi “DIO” (Carosello Records) il nuovo singolo di Mandark.
Romano, classe 2002, MANDARK è uno dei nomi più interessanti della scena soundcloud italiana. Voce libera e irriverente della generazione Z, nella sua musica e nei suoi testi mixa influenze pop, rock punk e trap incanalando nelle canzoni i propri pensieri, ansie e sentimenti nella maniera più viscerale ed energica possibile.
Il brano, prodotto da Wepro, è un urlo violento e disperato in cui Mandark sfoga la rabbia accumulata difronte alle ingiustizie e le atrocità del mondo, smentendo tutti coloro che rimproverano ai giovani di non avere un proprio pensiero sui problemi contemporanei e di giacere nell’indifferenza, senza valori né ideali.
“DIO” è un brano audace, diretto e a tratti feroce, che è frutto di lunghe riflessioni che hanno portato a una prima presa di consapevolezza delle molte iniquità e ingiustizie che vengono reiterate in tutto il mondo. Con schiettezza e irriverenza - tratti distintivi dell’artista - Mandark immagina un dialogo faccia a faccia con Dio. Una sfida sul ring a colpi di domande e richieste di spiegazioni sui perché che attanagliano l’essere umano.
“Che mi spiegasse la guerra in Siria
E la gente che muore di fame
Le violenze della polizia
E perché non conosco mio padre”
Macro temi sociali - l’omertà di alcuni casi di pedofilia a carico di figure clericali, la guerra in Siria, le repressioni violente attuate da figure di Stato armate, le carestie e la povertà, ecc. - mescolate ad argomenti più strettamente personali che lo hanno indubbiamente segnato, come la mancata conoscenza della figura paterna («E perché non conosco mio padre». cit. “DIO”).
Un vero è proprio sfogo difronte all’Ingiustizia, quello che Mandark ha racchiuso in “DIO”, che l’artista riassume così in un post sui social:
«QUANDO HO SCRITTO "DIO" ERO IMMERSO DALLA TESTA AI PIEDI NEL MOMENTO PIÙ BUIO DELLA MIA VITA, E VI ASSICURO CHE HO AVUTO UNA VITA DI MERDA.
IL MONDO MI STAVA CROLLANDO SOTTO I PIEDI, PIÙ ERO CONVINTO DI AVER TOCCATO IL FONDO E CHE PEGGIO DI COSÌ NON POTESSE ANDARE, PIÙ CONTINUAVO A SCENDERE.
AD UN CERTO PUNTO HO CAPITO CHE IL FONDO NON ESISTE, E IN QUEL MOMENTO MI SONO TROVATO FACCIA A FACCIA CON LA DEPRESSIONE.
SONO ANDATO IN TERAPIA, MA NON SERVE A UN CAZZO SE IL PAZIENTE (IO) NON COLLABORA.
CE L'AVEVO CON IL MONDO MA NON POTEVO PRENDERMELA CON NESSUNO, QUINDI HO SCRITTO UN PEZZO IN CUI ME LA PRENDO CON TUTTO QUELLO CHE NON MI STA BENE, CON TUTTO CIÒ CHE È INGIUSTO E CON CHI DOVREBBE AIUTARCI MA SE NE SBATTE IL CAZZO
L'HO SCRITTO UN ANNO FA E L'HO SEMPRE TENUTO PER ME ASPETTANDO IL MOMENTO GIUSTO PER PUBBLICARLO, POI HO CAPITO CHE IL MOMENTO GIUSTO NON ESISTE QUINDI VAFFANCULO LO PUBBLICO E BASTA CONSAPEVOLE CHE POTREI GIOCARMI LA REPUTAZIONE, LA FACCIA E LA LIBERTÀ DI PAROLA».
Non è la prima volta che Mandark si espone in maniera così diretta su tematiche che sente vicine.
Poco tempo fa, in occasione delle elezioni presidenziali, attraverso un freestyle dal titolo “C’AVREI QUALCOSA DA DIRE” aveva manifestato il suo dissenso nei confronti della classe politica italiana e delle sue modalità di comunicazione.
BIO dell’artista
Mattia Cesarini, in arte Mandark, è un artista romano classe 2002. Testo |
DIO di Mandark
Sai
Me ne laverei le mani
Come fa il vaticano con i veri poveri
E con i peccati di quei cardinali
Dai
Porgi l'altra guancia
Nell’alto dei cieli c’è Dio che ci guarda
E se non fai quello che dice si arrabbia
Che mi spiegasse la guerra Siria
E la gente che muore di fame
Le violenze della polizia
E perché non conosco mio padre
Chi lo prega possa terminare
Perché è terminale dentro un ospedale
La mia libertà non la porterai via
Finche mi ricorderò come volare
E se vuoi darmi di più
Allora
Dammi tutto
Quello che hai
Però stai attenta io
Sto male sto fuori
Però se mi chiedi è t'apposto
Tutto è più bello da fuori
Per questo entro di nascosto
La mia più grande paura
È che poi alla fine non ci estingueremo
Come tua madre con il suo mutuo
Come chi cerca l'amore davvero
Noi dureremo come la tua tinta
Per un mese ti manderò in fissa
Mi butterai via come il telegiornale
Con una notizia che non fa notizia
Sai
Me ne laverei le mani
Come fa il vaticano con i veri poveri
E con i peccati di quei cardinali
Dai
Porgi l'altra guancia
Nell’alto dei cieli c’è dio che ci guarda
E se non fai quello che dice si arrabbia
Che mi spiegasse la guerra Siria
E la gente che muore di fame
Le violenze della polizia
E perché non conosco mio padre
Chi lo prega possa terminare
Perché è terminale dentro un ospedale
La mia libertà non la porterai via
Finche mi ricorderò come volare