IL MIPAAF RINNOVA L’INCARICO AL CONSORZIO TUTELA ACETO BALSAMICO TRADIZIONALE DI MODENA Il provvedimento è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 29 settembre

Rinnovato per il prossimo triennio l’incarico al Consorzio Tutela Aceto Balsamico Tradizionale di Modena a svolgere le funzioni di promozione, valorizzazione, tutela, vigilanza, informazione del consumatore e cura generale degli interessi della Denominazione Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP, di cui all'art. 53 della legge 24 aprile 1998, n. 128, modificato dall'art. 14, comma 15, della legge 21 dicembre 1999, n. 526.
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La conferma, arrivata con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale dello scorso 29 settembre, è avvenuta nel rispetto delle prescrizioni del decreto ministeriale del Mipaaf 16 ottobre 2009, ove sono stabilite le condizioni essenziali per il riconoscimento dei Consorzi di Tutela.
Il Consorzio Tutela Aceto Balsamico Tradizionale di Modena ha dimostrato - seguendo dette indicazioni - di continuare a possedere i requisiti di rappresentatività superiore al 66% della categoria produttori e utilizzatori - prevista per ogni filiera dall’art. 4 del DM 12 aprile 2000 - e uno statuto conforme alle suddette prescrizioni ministeriali.
“Il Consorzio Tutela Aceto Balsamico Tradizionale di Modena – afferma il Presidente Enrico Corsini – riunisce la quasi totalità dei produttori che partecipano così, con il proprio impegno quotidiano produttivo e commerciale, alla divulgazione del prodotto e delle sue peculiarità. Esso, nel pieno rispetto del suo statuto, si impegna a svolgere funzione di promozione dell’immagine del prodotto, di garanzia di osservanza del disciplinare di produzione e del rispetto delle antiche tradizioni, ma anche di offrire sostegno ai produttori nel mantenimento dei più alti livelli qualitativi”.
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Se da una parte collabora con l’Organo di Controllo che certifica tutte le fasi produttive secondo un severo piano approvato da MIPAAF, dall’altra il Consorzio coordina le attività di promozione e vigila sui mercati per prevenire i frequenti casi di imitazioni, dichiarazioni ingannevoli od errate, operando a vantaggio della trasparenza verso il consumatore e a difesa dei produttori che applicano correttamente le norme produttive dettate da Disciplinare.
“Denominazione di Origine Protetta – riprende Corsini - significa che la filiera produttiva di questo aceto avviene assolutamente all’interno dei territori della Provincia di Modena, dalla raccolta dell’uva all’invecchiamento del prodotto e che costituisce un patrimonio non solo produttivo ma anche culturale da conoscere ed esplorare”.
L’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena è stato riconosciuto come Denominazione di Origine Protetta con l’adozione del Regolamento CE n. 813/2000 del Consiglio Europeo del 17 aprile 2000, nel quale venivano specificati oltre all’area geografica di produzione anche le basi ampelografiche dei vigneti, le caratteristiche delle materie prime, le procedure di produzione, i requisiti chimici, fisici e sensoriali per la vendita, l’imbottigliamento, l’etichettatura e la presentazione.