Festival Internazionale della Magia a San Marino - 23° Edizione

Cresce l'attesa per la performance magica dell'anno, un evento che rimanda alle imprese del grande Houdini, ma con in più tutto il fascino di un'ambientazione unica e ricca di suggestioni storiche come la Rocca di San Leo.

Martedì 19 aprile l'illusionista Gabriel sfiderà l'impossibile: tenterà di evadere dalla cella dove sarà rinchiuso in condizioni di massima sicurezza, nel cuore della possente Rocca Rinascimentale che domina dall'alto di una cuspide rocciosa il borgo romagnolo.

 L'illusionista che già in passato ha superato prove ai confini della realtà, dopo un lungo periodo di studio e preparazione ha deciso di tentare ciò che non è riuscito neanche al grande Cagliostro, il celebre avventuriero ed esoterista settecentesco che proprio in quella cella fu rinchiuso dal Tribunale dell'Inquisizione, e per 4 lunghi anni, fino alla sua morte, tentò inutilmente di fuggire.

Gabriel qualche settimana fa aveva trascorso un'intera notte nell'angusta stanzetta di dieci metri quadrati con una finestrella chiusa da una triplice serie di sbarre dalla quale filtra appena la luce, nella quale Giuseppe Balsamo conte di Cagliostro fu calato da una botola del soffitto. Al mattino, uscendo da quella cella che da 230 anni non ospitava più nessuno, il mago aveva dato l'annuncio: “Si può fare!”.

In precedenza Gabriel aveva sorvolato con un Robin acrobatico la fortezza per cercare di capire se vi fosse tecnicamente la possibilità di evadere. E il risultato del sopralluogo era stato positivo. La notte trascorsa in compagnia del fantasma di Cagliostro ha poi confermato che la fuga del secolo non è impossibile.

L'evento, che ha il patrocinio della Segreteria di Stato per il Turismo di San Marino ed il supporto dell’Ufficio del Turismo, sarà realizzato il 12 aprile, nell'ambito della 23° edizione del Festival internazionale della magia di San Marino (di cui lo stesso Gabriel è ideatore e organizzatore), che tornerà finalmente ad animare la prestigiosa location sanmarinese dopo lo stop causato dalla pandemia.

Una kermesse che dal 22 al 24 aprile porterà sul Titano i più grandi nomi dell'illusionismo internazionale. Ma prima, martedì 12 aprile, sarà Gabriel a riaprire nel modo più spettacolare ed emozionante, le porte del mondo del mistero.

 Chi è Gabriel

Gabriel.

È il nome d'arte di Gabriele Merli romagnolo appassionato fin da piccolissimo per l'arte magica affascinato dal Mago Silvan.

La lettura e lo studio di importanti libri sul mentalismo e la frequentazione di grandi Artisti europei lo hanno indirizzato a inventare particolari ed insolite performance magiche, che hanno stupito il pubblico in situazioni inimmaginabili e grandi sfide spesso poi riprese e riproposte da altri artisti negli anni seguenti.

Con la nascita del Festival Internazionale della Magia di San Marino, nel 1998, il Mago Gabriel ha iniziato una lunga tradizione di esperimenti magici pubblicitari, per promuovere ogni edizione con un indimenticabile evento creativo ed originale. Tra i più spettacolari ricordiamo: guidare un aereo Piper bendato, prevedere i numeri del Bingo, catturare un proiettile con i denti, l'ibernazione umana, previsioni di eventi poi diventati storici…

Chi è Cagliostro

Alessandro, conte di Cagliostro è stato un avventuriero, esoterista e alchimista: una figura da sempre immersa nel mistero, tanto che esistono dubbi anche sulla sua vera identità, anche se la maggioranza degli storici concorda che il suo vero nome fosse Giuseppe Balsamo, nato nel 1743 a Palermo).

Di certo c'è che in pochi anni divenne una vera celebrità, accolto con grandi onori in tutte le corti europee e amatissimo anche dal popolo. Una figura che fra mistero e magia è diventata leggendaria,

tanto che a Cagliostro sono stati dedicati numerosi libri e film.

Nel 1789 la moglie Lorenza lo denunciò al Tribunale dell'Inquisizione.

Fu lo stesso Papa Pio VI con il suo Segretario di Stato a deciderne l'arresto; i giudici lo condannarono a morte come “eretico, dommatizzante, eresiarcha, maestro e seguace della magia superstiziosa”, pena poi commutata nel “carcere perpetuo in una qualche fortezza, ove dovrà essere strettamente custodito, senza speranza di grazia” in conseguenza della sua abiura. E la fortezza scelta fu l'inaccessibile Rocca di San Leo, dove fu trasferito nel 1791. Una prigione terribile, un vero inferno dove visse gli ultimi anni della sua vita in isolamento assoluto. Inutile ogni tentativo di evasione: solo la morte lo libererà dal carcere il 26 agosto del 1795.